ibelin

Castello di Giaffa, novembre 1134 all’uso comune

Fratello caro, quando ti giungerà questa mia, il passo sarà già compiuto. Per volere del re e per colpa di una triste storia che ti affranco dall’udire,

come premio per la mia condotta, mi è stata concessa in sposa Helvis, signora di Ram­la.

Mi sei sempre stato minore, ma ora vorrei averti qui per chiederti molte cose sul matrimonio e sulla condotta da adottare….

…..Mi debbo sposare per controllare un territorio, non perché il mio cuore lo desideri. E non ho mai neanche visto la mia futura moglie. Ho cercato di prendere informazioni, ma le descrizioni sono vaghe e non oso avvicinarmi alla sua signoria che mi vergognerei d’essere sorpreso in tanta debolezza. Di certo, seppur signora, questa Helvis non ha mai frequentato la corte e non fa parte della schiera dei viscidi e dei profittatori che ruotano intorno alla corona e questo già mi solleva. Ma d’altro canto, se fosse brutta o malata, come io potrei vivere con essa? Un conto sarebbe stato ch’io me ne fossi innamorato, ma così non è di certo.

Fratello mio, Helvis è donna di sangue franco, per padre e per madre, ma non so figurarmela. Perdona il mio impeto, mi sono di­menticato di chiedere di tutti voi. Vorrei che foste qui. Non riferire a mamma i miei dubbi, dille che sposo una nobile e che il mio cuore ha pace, riferisci che finalmente Barisano Pisano avrà una sua casa e che debbono essere fieri di me. Menti se vuoi, dispensa un po’ di quelle bugie innocenti che fanno bene al cuore.

Ho avuto notizia che Ugo di Paga­no è rientrato in Terrasanta, spero di incontrarlo presto. Lo so che ti sembrerà una cosa fatua e senza senso, ma in quanto signore di Ibelin dovrò adottare un’insegna e un motto e chiedere concessione al re di potermene fregiare. Noi non abbiamo stemmi familiari e la persona che più mi è vicina qui è Ugo. Quindi gli chiederò se potrò copiare in segno di riconoscenza la croce che lui e i suoi portano sul mantello, cambiandone i colori che quella loro è unica e in­violabile.

Sperando di fare cosa gradita alla mia sposa, adotterò uno scudo di foggia franca, il suo sfondo sarà gial­lo come la sabbia del deserto o come l’oro e con una croce potenziata rossa, come il vessillo della mia amata Pisa…..

 ….. Una croce patente su mantello d’oro.   

Sempre Vostro, Barisano.ibelin

 

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